domenica 6 luglio 2008

Un'immagine vale più di mille parole?

Vorrei sottoporvi un veloce quiz. Guardate questa immagine, presa da un manifesto, e cercate di interpretarne il significato.



Bottiglia di vino... flebo... cosa avrà voluto dire?
Secondo voi è un messaggio positivo o negativo?
E' più tipo "il vino fa male" o "il vino fa bene"?
I colori sono piuttosto scialbi e danno un effetto triste, malinconico, non positivo. Però la flebo normalmente contiene farmaci, cioè cose che "fanno bene", e la si usa per guarire. Quindi la bottiglia di vino in quella posizione potrebbe far pensare ad un uso medicamentoso del vino.
E’ tutto un po’ confuso…

Bene. Ora guardate il manifesto originale:

Clicca qui

E' una campagna dell'aprile 2007. Potete trovare maggiori informazioni (qui).
Il manifesto che ho fotografato sta ancora appeso su una parete dell'ospedale di Careggi e, siccome non riporta date, sembra sempre valido. D'altra parte iniziative come questa non si esauriscono per forza in un certo lasso di tempo.
Quello che non mi piace di questa campagna è il tono dimesso, sciatto, sia nel linguaggio verbale che in quello visivo. Sembra una cosa fatta tanto per fare, senza cura ed attenzione.

Guardando a lungo questa immagine (ero in una sala d'attesa e si trovava proprio di fronte a me) mi è venuto spontaneo riflettere su due questioni:
- l'immagine è efficace per veicolare il messaggio della campagna?
- e la campagna stessa, che senso ha?

Sul primo punto non credo affatto che il pubblicitario o creativo di turno abbia fatto un buon lavoro: per propagandare una battaglia contro l'alcol negli ospedali ha usato un riferimento visivo tipico (l'asta per le flebo) ma senza preoccuparsi del suo significato intrinseco, anzi, ribaltandolo completamente: sembra quasi che voglia dire "somministriamo vino a tutti in ospedale" anziché il contrario.
Per un attimo ho anche ipotizzato che il senso del messaggio si basasse su un effetto sgradevole e voluto: suscitare preoccupazione e ripulsa amalgamando due concetti contrapposti come bevande alcoliche e medicinali. Ma mi sembra un pensiero troppo evoluto per la qualità complessiva della campagna: se avessero avuto di queste finezze psicologiche, avrebbero dato un taglio molto diverso all'immagine, al manifesto ed allo slogan.

Sul secondo sono rimasto ancora più perplesso! Avevo sempre pensato che negli ospedali l'alcol si usasse come disinfettante e che prodotti più moderni ed efficaci l’avessero anche reso obsoleto. Invece scopro che c'è bisogno di una campagna specifica per "liberare" gli ospedali dalla piaga dell'alcolismo. Possibile? Io non ho mai visto nessuno bere alcolici in ospedale. Ho cercato di immaginare quali situazioni si potessero creare per indurre una tale preoccupazione: mogli in visita che imboscano fiaschi di Chianti in mezzo alla biancheria di ricambio per i mariti degenti, bande di ragazzotti armati di casse di birra che organizzano rave party nei corridoi, medici ed infermieri che si danno a festini alcolici per trascorrere in allegria le lunghe nottate di servizio...
Sinceramente faccio una gran fatica a crederlo.
Certo, l'alcolismo è un problema trasversale e potrà sicuramente aver coinvolto qualche paziente o qualche dipendente, ma non mi sembra che siano cose riconducibili all'ambito ospedaliero in sé. E allora perchè fare una campagna "Ospedali liberi da alcol"? Giusto perchè va di moda fare campagne e, magari, c'era qualche soldino da spendere?

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