I miei amichetti giocavano a calcio ed erano tifosi. Io non giocavo a calcio perché non mi riusciva. Avevo i cosiddetti "piedi a banana": colpivo la palla per mandarla a destra ed andava a sinistra. Il risultato era ovvio: quando si facevano le squadre per giocare in cortile, io ero sempre l'ultima scelta e puntualmente venivo messo in porta per limitare i danni.
Per questi motivi il calcio non mi piaceva, né da giocatore né da spettatore. Non avevo una squadra preferita e non seguivo i risultati delle partite, ma questo mi rendeva "diverso" rispetto ai miei compagni di scuola e di giochi: quando mi chiedevano "tu per chi tifi?" io rispondevo che non mi interessava e loro mi coprivano di insulti.
Fu così - e qui rientriamo in tema col post odierno - che decisi di aver bisogno di una "squadra del cuore" per cui tifare, come tutti gli altri bambini.
Scelsi la Juventus. La scelsi per due motivi: il primo è che mi piaceva la maglia a strisce bianche e nere (con i colori ho sempre avuto poca dimestichezza, sono più il tipo da disegno al tratto) ed il secondo è che la Juve vinceva! Facile, no? Dovendo tifare per qualcuno, tanto vale farlo per un vincente. O per lo meno così la pensavo allora.
Ero veramente ingenuo! Così ingenuo da non rendermi conto di aver scelto come "squadra del cuore" quella più odiata dai miei amichetti, tutti rigorosamente "viola DOCG". Quando qualcuno di loro mi chiese nuovamente per chi tifassi, io risposi fiero come un'oca: "la Juve!". Quella volta anziché insulti arrivarono direttamente schiaffoni! Anzi, per usare un termine tecnico, "zuppe".
Ma lasciamo i miei amarcord (vi racconterò un'altra volta di come andò a finire l'epopea della mia scelta della "squadra del cuore") e restiamo in tema: è facile, comodo ed anche molto ingenuo fare il tifo per il più forte solo perché è il più forte.
Io sono convinto che molte persone che votano Berlusconi e la sua creatura politica, prima Forza Italia e ora il PDL, lo facciano perché vedono in lui un vincente, un "ganzo", uno che riesce sempre a fare quello che vuole. Si immedesimano in lui e sognano di trombare le donne che tromba lui, di farsi le vacanze in Sardegna che si fa lui, di avere uno stuolo di leccapiedi come ce l'ha lui, di avere i suoi soldi, il suo successo, le sue ville, le sue aziende... e lo votano, lui ed i suoi scherani, o meglio le sue liste, che tanto portano sempre e solo il suo nome come simbolo (vedi ad esempio la lista per il Lazio che recita "Berlusconi per Polverini").
Berlusconi come vincente, ed in effetti non si può negare che lo sia.
Peccato che lui pensi sempre a vincere per se stesso e non certo per gli ingenui che lo votano: le ville, le aziende, le donne, sono le SUE e non le divide di sicuro col popolino che fa la ola quando passa lui.
Adesso è scoppiato il bubbone delle liste per le regionali in Lazio e Lombardia: firme tarocche, autenticazioni mancanti o difformi, scadenze non rispettate, panini, telefonate... e la ciliegina sulla torta: il decreto "interpretativo".
Da cittadino onesto, rispettoso delle leggi (anche quando penso che non siano proprio giustissime), progressista, democratico, mi sono sentito molto offeso da quello che è successo. Penso anch'io che la democrazia sia stata stuprata una volta di più da questo ignobile cavillo.
D'altra parte capisco anche il sentimento di frustrazione degli elettori del centro destra all'idea di non avere le loro liste alle prossime elezioni. Anzi, altro che frustrazione, dovrebbero essere furibondi!
Ma con chi?
Dovrebbero prendersela con quei cialtroni dei loro rappresentanti che non sono stati capaci di fare la cosa più ovvia, scontata, prevedibile ed organizzabile del mondo: raccogliere le firme per le liste, farle autenticare per bene, presentarle agli uffici competenti entro i termini previsti.
E' l'ABC della democrazia! Dei politici di professione dovrebbero fare queste cose ad occhi chiusi, in scioltezza. Invece, in scioltezza fanno tutt'altro: mangiano panini, fanno telefonate, sistemano appalti, prenotano massaggi... e si scordano di fare le cose più elementari. Evidentemente questi signori hanno altre priorità e le regole del gioco, per loro, sono solo un'inutile perdita di tempo.
Se io fossi un elettore del PDL sarei furente contro i leader del mio partito per aver permesso a dei cialtroni di occuparsi di cose serie ed aver compromesso la partecipazione alle elezioni. Se io fossi un elettore del PDL vorrei veder cadere delle teste (metaforicamente parlando, s'intende!) per questa figuraccia!
E' un pensiero che ho avuto molte volte nei giorni scorsi.
Ma poi mi sono detto: io non sono un elettore del PDL. Non penso come un elettore del PDL. I miei sentimenti di onestà, rispetto, democrazia mi impediscono di votare PDL, quindi fra me e gli elettori del PDL ci deve, necessariamente, essere una grossa differenza.
E mi sono chiesto quale sia, questa differenza...
Ed ho ripensato a quando tifavo Juve.
L'elettore medio del PDL, quello che non è socio di Confindustria, che non partecipa agli appalti per le grandi opere, che non riscuote il pizzo, che non commercia voti di scambio... insomma, quella fetta di normale società civile che vota Berlusconi (esiste, sono convinto che esista), in che modo può valutare tutto questo pasticcio?
In un modo semplicissimo e che va molto a favore di Berlusconi: quando qualcosa ostacola il vincente, questo semplicemente aggiusta le cose, rimuove l'ostacolo e rimane un vincente! Un vincente è tale perché continua a vincere, sempre, anche quando le cose potrebbero mettersi male.
Ed è esattamente quello che fa Berlusconi. Vince. Rimuove gli ostacoli.
Rischio di galera? Si scende in politica e si risolve tutto.
Difficoltà a pilotare gli appalti? Si agisce in deroga ed in emergenza.
La magistratura non si rassegna? Qualche leggina ad hoc e la si rende cieca, sorda e con le mani legate.
Oppositori scomodi? Ci pensano i servizi segreti delle testate scandalistiche.
Programmi televisivi imbarazzanti? Editto bulgaro e successive repliche.
E se qualche passacarte del suo partito fa qualche pasticcio con le liste elettorali, lui fa un bel decreto per risolverlo e continua a vincere.
Quindi, tutti coloro che votano Berlusconi (e di conseguenza il PDL) perché è un vincente, continueranno a farlo, perché ha dimostrato ancora una volta di esserlo. Uno che alla fine la spunta sempre.
Ora sta agli altri, a tutti quelli che non votano Berlusconi o che si sono resi conto che non hanno più interesse a farlo, di darsi un po' da fare e risolvere questo grave problema che sta compromettendo irrimediabilmente la democrazia nel nostro paese. Tutti quelli che puntano su regole uguali per tutti, onestà, integrità (da destra e da sinistra: questi non sono valori di un solo schieramento!) è bene che si spremano le meningi ed inventino un modo onesto, legale, etico, per dare un sonoro benservito a quel signore (e cialtroni annessi).
E bisogna far presto!
Prima che anche l'articolo 1 della costituzione (quello che recita "L'Italia è una REPUBBLICA DEMOCRATICA, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene AL POPOLO, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.") venga interpretato in altro modo dal Governo.
Per concludere un breve messaggio al nostro Ministro dell'Interno, Roberto Maroni (e sottolineo Ministro! Dell'Interno!!! Cioè, mica uno che passava di lì per caso...).
Cito dalla stampa le sue parole: "Le norme vigenti non sono modificate ma si è data una interpretazione autentica, affinché il Tar possa applicare la legge in modo corretto secondo l'interpretazione che il legislatore, in questo caso il governo, dà alla legge."
Signor Maroni, alle elementari ad Educazione Civica mi hanno insegnato che il governo detiene il potere esecutivo, mentre al parlamento spetta il potere legislativo. Allora, premesso questo, chi dei due rientra nella definizione "il legislatore": il governo o il parlamento? Prenda tempo, non abbia fretta, ci rifletta bene...
Ora aspettiamo sessanta giorni e vediamo se "il legislatore" concorda con il governo (Ops! Ho dato la risposta!!!). Fra l'altro sessanta giorni finiscono DOPO le elezioni. Se il parlamento non convertisse in legge il dl interpretativo, cosa succederebbe? Elezioni invalidate? Bisogna rifare tutto da capo?
1 commento:
Guarda, Lys, proprio per la capacità di "vincere" che giustamente tu stesso attribuisci a Berlusconi, anche se queste regionali le perderanno, non illudiamoci: diranno che le avrebbero vinte se non fosse stato per i giudici, i burocrati e la sinistra che vuole vincere senza far gareggiare gli altri partiti, poverini.
Già che ci sono, aggiungo un tassello alla tua conoscenza dell'elettore medio del Pdl. Conosco una commercialista quarantenne, ovviamente benestante, che ogni tanto licenzia i suoi collaboratori perchè non reggono i suoi ritmi (lei quando lo ritiene necessario, lavora anche il sabato sera o la domenica). Se qualcuno osa parlare di B., diventa una jena e urla "lui lavora per noi, si sacrifica per noi".
No, qui ci sono delle differenze antropologiche. Faccio meno fatica a parlare con amici che hanno la foto del duce nel portafogli.
Posta un commento