mercoledì 9 dicembre 2009

Godo

Godo perché mi accontento.

Mi accontento di un milione di persone (e forse anche di più) che dal nulla si è riversata in piazza per dire al nostro Presidente del Consiglio: "dimettiti", "fatti processare".
Una manifestazione non indetta dai partiti, non indetta dai sindacati... il che la dice lunga su come siano messi oggi partiti e sindacati e su quanto siano scollati dalla società, le cui istanze ormai non trovano più rappresentanza.

Cari signori, la gente che è scesa in piazza il 5 dicembre scorso voleva dirvi una cosina, una sola, semplice, se volete addirittura banale: non vogliamo essere governati dai delinquenti!
Quindi, cari signori, decidete un po' da che parte stare, perché oggi abbiamo assunto consapevolezza di esserci, di saperci organizzare anche senza di voi e che voi siete stati assolutamente incapaci di rapportarvi a noi.

Godo perché ho sfilato all'interno di una manifestazione composta, serena, dignitosamente incazzata, composta da una marea di giovani ma anche di tanti signori come me, di una certa età, di una certa onestà, che si sono rotti le scatole di vedere che in parlamento conta solo chi ha avuto almeno un avviso di garanzia.

Godo perché mi aspetto che adesso, di quel milione di persone, almeno poche migliaia sparse in tutta Italia cominceranno ad organizzarsi perché tutto questo non vada perso. Quelli che hanno organizzato i pullman, quelli che hanno fatto i banchetti ed i volantinaggi, quelli che hanno scritto sulla rete per chiamare alla partecipazione, tutta questa gente che ha dedicato un po' del proprio tempo a far sì che la manifestazione riuscisse: tutti loro hanno visto chiaramente che avevano ragione a darsi da fare, ad impegnarsi, e che se si muovono loro allora si muovono un sacco di persone.

Godo perché sogno un parlamento in cui il popolo viola riesce ad infiltrarsi, un po' per volta, prima uno, due, poi qualcuno di più, e piano piano far fuori le cariatidi del potere, quelli che sono eletti e rieletti da una vita perché controllano i partiti (e magari perché sono collusi con la malavita organizzata).

Ieri ho scritto su Facebook: io non voglio essere governato da dei delinquenti, Berlusconi o altri che siano!

E mi sono obiettato da solo: ma come fai a dire che Berlusconi è un delinquente?

E, ovviamente, mi sono anche risposto: non sta a me dirlo! Lo deve dire la magistratura, che è l'ente preposto a questo. Quindi, visto che la magistratura qualche dubbio in merito ce l'ha, lasciamola libera di fare il suo lavoro. Portiamo a termine 'sti cavolo di processi a Berlusconi e poi mettiamolo dove merita, là dove deciderà di metterlo la magistratura.

Adesso è tempo di piani.
Bisogna pensare a come consolidare la protesta che così chiaramente è emersa dalla società.
Bisogna pensare a mantenere ed arricchire la rete di contatti che si è creata intorno alla manifestazione.
Bisogna cominciare a pensare al domani: non si può passare una vita manifestando e basta, perché ci si stanca e poi si molla. No, bisogna pensare a metodi più concreti di intervenire nella società per far si che i protagonisti di questa protesta ritrovino nuove energie vedendo realizzati, almeno in parte, i loro obiettivi.
Una rete che si occupi di formare una nuova classe politica, una nuova compagine di amministratori pubblici, scollegati dai vecchi potentati ma capaci di studiare i problemi, inventare soluzioni, fare delle scelte.

Ci servono consiglieri di quartiere, assessori, sindaci, governatori di regione, ci servono parlamentari. Si tratta di porre le basi per il ricambio di una burocrazia mastodontica. Non si può pensare di farlo in un giorno e non si può pensare di farlo senza avere competenze specifiche: ci servono laboratori di amministrazione pubblica in cui cominciare a forgiare la nostra futura classe dirigente viola, che non prende bustarelle, che non tarocca gli appalti, che non fa affari con la malavita organizzata, che non si sente in dovere di compiacere la grande industria, gli scampoli di nobiltà, la massoneria...

...per dirla in una parola: una generazione di gente ONESTA che amministri la cosa pubblica ONESTAMENTE, senza scopi privati inconfessabili o scheletri nell'armadio.


Ci vorranno vent'anni, come minimo, e abbiamo contro tutti: tutti quelli che hanno del potere in mano in questo momento. Tutti diranno di essere maestri di specchiata onestà (Berlusconi in primis), ma tutti sono arrivati dove sono facendo parte di questo sistema di spartizione.

Sarà una battaglia lunga ed impari, ma se ci riusciremo potremo dire a pieno titolo di aver fatto la rivoluzione!

E magari faremo anche il tricolore listato di viola per la terza repubblica!

Nessun commento: