giovedì 3 dicembre 2009

Anticorpi democratici - 1

La rivoluzione francese

E' da molto tempo che queste idee mi frullano in testa, ma non ho mai trovato il tempo di trascriverle con un minimo di ordine e compiutezza.
Negli ultimi giorni questa esigenza si è fatta pressante, in vista della manifestazione del 5 dicembre: il "No Berlusconi Day".
Oggi, infine, leggo del dialogo fra Fini e Trifuoggi, un "fuorionda", a proposito di Berlusconi:

Trifuoggi: “È nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l’imperatore romano”
Fini:“Ma io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta....

(Il Fatto Quotidiano, 2/12/2009, pagina 3)

Questo scambio di battute ha fatto smuovere la "frana" dei miei pensieri, in parte perché anticipa le mie riflessioni ed in parte perché ne è involontaria conferma. Però il discorso è complesso e bisogna procedere per gradi.
Anzi, diciamo pure a puntate. Partiamo con la prima:

- Il potere nella storia

Senza voler fare il professore di storia, materia in cui sono scarsamente ferrato, penso però che si possa fare un breve riassunto delle forme di potere nella nostra civiltà europea/occidentale negli ultimi secoli in questi termini: prima erano i poteri assoluti, le monarchie, le dittature, gli imperi. Poi sono venute le prime carte costituzionali ancora in presenza del monarca. Infine si sono affermate le repubbliche (ma qualche re o regina ancora resiste).

Nei regimi assoluti, il monarca fa virtualmente quello che gli pare, cosa che di solito si è concretizzata in: estorcere ricchezze al popolo, fare favori agli amici suoi (parentame, nobiltà), trombare un sacco di cortigiane elargendo favori in cambio, far ammazzare chi gli stava antipatico, fare guerre, ecc...
La cerchia di coloro che godevano del potere del sovrano era piuttosto ristretta: cortigiani e nobiltà, con qualche eventuale appendice religiosa.

Con l'affermarsi della borghesia, il sistema si è dovuto allargare e dotare di qualche norma di autocontrollo, visto che se i borghesi si sentivano vessati aizzavano il popolo e ammazzavano i tiranni. In questo modo il re ha comunque continuato a scopare come un riccio, avere la sua cerchia di lecchini, elargire favori, ma anche l'alta borghesia (decisamente più numerosa rispetto alla nobiltà) ha avuto modo di accedere alle stanze del potere. E che cosa ne ha fatto? Be', quello che si fa col potere: si tromba un po', si fanno favori agli amici, ci si arricchisce.

Quando sparisce la figura del monarca, anche la nobiltà viene delegittimata e si deve riconvertire in alta borghesia (ma con la puzza al naso!). Venuta meno la parte più discrezionale del potere, si comincia a credere che il sistema costituzionale rispecchi finalmente l'ideale democratico. Ma non è ancora così! In una nazione con ampie sacche di miseria, con una scolarizzazione ancora tutta da inventare, senza servizi pubblici, di fatto le persone che hanno accesso alle sale del potere continuano a rimanere poche: ex nobili e ricchi borghesi. Di fatto una casta.
Però camuffata da democrazia! Il suffragio universale, addirittura anche alle donne (!), porta a credere che finalmente TUTTI possono dire la loro sull'amministrazione della cosa pubblica, attraverso i propri rappresentanti. Ma chi sono questi rappresentanti? Sempre e comunque esponenti della casta di cui sopra: gli unici in grado di manipolare ampie fasce di società civile per indurle ad andare a votare ed a votare loro in particolare.
Credo che l'unica variazione sostanziale in Italia sia stata l'entrata in parlamento dei comunisti, ma alla fin fine non è che Gramsci e compagnia fossero dei peones! Per poter discettare di politica a fine ottocento bisognava comunque avere un po' di quattrini di famiglia, sennò invece di studiare e politicare si andava a lavorare da bambini.

Che cosa voglio concludere con questo breve excursus pseudo-storico? Che in mezzo ad una massa di ignoranti, una cerchia ristretta di persone istruite e benestanti può amministrare il potere come se continuasse ad essere una casta sociale distinta e separata. Aumentano le sfumature rispetto alle vecchie monarchie, si allarga la composizione, ma non si può dire che sia vera democrazia quando i cafoni vanno comunque a votare per il signorotto locale.

Un po' come a Ceppaloni, per capirsi...

Nella prossima puntata: movimenti, terrorismo, il boom economico, il craxismo, Berlusconi... probabilmente ne serviranno un altro paio! Ma seguiteci con fiducia: c'è il lieto fine!!!

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