giovedì 31 gennaio 2013

Sfogo lungo e peso

Sì, ce l'ho proprio con voi.

Voi che volete un potere forte, che la faccia vedere a tutti questi maleducati, questi debosciati, questi estranei che vengono a turbare la quiete del vostro paesello del cazzo. Che hanno idee diverse dalle vostre, usanze diverse dalle vostre, colore degli occhi o dei capelli diverso dal vostro, che hanno un cognome strano, che leggono libri strani, che guardano film strani, che ascoltano musica che non avete mai sentito nominare prima.

Voi che siete stanchi, e ora basta, facciamola finita. Voi che avete voglia di inveire e sputare bile addosso a tutti quelli là. Voi che vorreste impugnare i forconi, dare una lezione, insorgere per sistemare le cose.

Voi che siete illuminati ed intelligenti, che siete disponibili ed aperti, che tutti possono dire quello che pensano, qualsiasi cosa sia, perché sennò non va bene, sennò diventiamo peggio di loro.

Voi che badate ai fatti ma non ce l'avete con le persone. Che uno può avere qualsiasi idea voglia e cercare di fare quello che gli pare, ma comunque è una persona ed io contro di lui non ho niente, e se mi vuole stringere la mano gliela stringo e comunque lo rispetto, anche se ha delle idee di merda e cerca continuamente di mettermela nel culo.

Ce l'ho con tutti voi che non capite o fate finta di non capire che il bullismo è un sistema di merda, che ci fa vivere tutti nella merda e che se vogliamo finalmente vivere una vita serena ci dobbiamo liberare definitivamente di tutti questi bulli del cazzo.

Perché è una questione di numeri, cari coglionazzi miei.

Basta UN bullo per fare il culo a cento pecore, una per volta. Mentre cento pecore che si aiutano e collaborano possono fare il culo al bullo.

Il problema è: vi sentite pecore o vi sentite bulli?
Se non vi sentite nessuna delle due, aspettate un secondo, che ce n'è anche per voi.

Ma restiamo sul dualismo dialettico: pecore o bulli?
Si fa presto a capire come sta la realtà: se non vi comportate già da bulli, allora siete pecore. Anche se vi rode il culo a sentirvelo dire.

Fermatevi un attimo a pensare a quel tempo lontano in cui andavate a scuola. Elementari, medie, superiori, non fa differenza.
Se prendiamo una classe media di, diciamo, venticinque ragazzi, troveremo più o meno:
- UN bullo, molto raramente più di uno
- cinque scagnozzi del bullo, che si comportano da bulli, ma solo perché c'è un bullo vero a coprirgli il culo, provate a prenderli per conto loro e vedrete che non hanno la stoffa del vero bullo
- cinque vittime sacrificali, quelli a cui il bullo ed i suoi sgherri rompono il cazzo mediamente tutti i giorni
- una massa di ignavi, che non è vittima regolare del bullo, riesce di solito a sfangarla senza troppi danni, pensa ai cazzi suoi e fa finta di niente... quelli che pensano di non essere bulli e non essere pecore... ma qualche volta, ogni tanto, con il bullo e la sua banda ci deve comunque fare i conti ed in quelle occasioni torna fuori la vera natura di pecora, scaltra se vogliamo, ma sempre pecora

Volete capire dove state voi? Lo sapete già, non c'è neanche bisogno di pensarci su, ma se proprio il neurone solitario non vi si smuove, allora c'è un metodo banale per capirlo: quando si fregava la merenda ad un compagno di classe voi eravate quello a cui veniva fregata o uno di quelli che se la mangiavano?

Avete mai banchettato con la merenda altrui, dandovi di gomito e scambiando risatine con i compagni di branco, pensando alla faccia che avrebbe fatto quel coglione all'ora della ricreazione quando si sarebbe accorto che la merenda non era più dove l'aveva lasciata?
Se la risposta è sì: andatevene affanculo, questo post non è per voi.
Ma la grande maggioranza di voi avrà risposto "no", perché è così, è statistica, i bulli e gli stronzi all'ombra dei bulli sono pochi. Non sono la maggioranza. Se fossero maggioranza starebbero perennemente in guerra, ed invece no: campano sereni alla faccia nostra perché sono pochi, hanno una vasta platea di vittime e nessuno che gli si pari davanti e li faccia smettere.

E qui arriviamo alla seconda parte del ragionamento.
Se siete pecore (e se siete arrivati fin qui, vuol dire che vi sentite pecore), come avete fatto, ai tempi della scuola, a risolvere i vostri problemi col bullo e la sua ghenga? Le soluzioni standard sono:
- svicolare e tirare a campare, ogni tanto vi è toccata ma nel complesso non era poi così male
- subire e patire, ed avrete avuto un'infanzia ed un'adolescenza sgradevoli e da dimenticare
- farvi difendere da qualcuno più forte, determinato, autorevole di voi

A nessuno di voi sarà capitato di metter su un gruppone di pecore, compatto e deciso, aspettare il bullo dentro ad un vicolo e corcarlo di mazzate. Anche questa è statistica. Se per caso siete un'eccezione, vi faccio i miei complimenti e congratulazioni, ma questo post vi servirà a poco perché sapete già quello che voglio dire.


Ebbene, eccoci arrivati finalmente al nocciolo della questione.
Siamo cresciuti. Non siamo più a scuola. Però certi meccanismi funzionano sempre, anche se in forma magari più attenuata, edulcorata, civilizzata. Sul posto di lavoro si ricreano equilibri analoghi, anche se i dispetti non sono più così sfacciati, diventano più scaltri, infidi, ma tutto sommato equi: è la parità che costringe al sotterfugio, quando non c'è parità si può ricorrere molto più semplicemente al sopruso e chi se lo può permettere se ne approfitta di sicuro.

Ma non è del posto di lavoro che voglio parlare. Voglio parlare di società nel suo insieme. Voglio parlare di regole democratiche. Voglio parlare di governo e politica e cultura.

Viviamo in Italia, un paese che nonostante tante incoerenze ha tuttora una costituzione democratica, che afferma i diritti di tutti e nega la prevaricazione di pochi. Sulla carta.
Nella vita reale ovviamente non è così: i bulli vogliono sempre fare i bulli, è nella loro natura. Non basta una legge scritta per cambiare la loro testa ed il loro istinto. Si creano così un sacco di sfumature, di zone d'ombra dove un barone, un signorotto locale, un padrone, un familiare dispotico riescono a ritagliarsi il loro piccolo feudo di terrore, dove spadroneggiare a loro piacere.
Ed è normale che sia così.
E' un conflitto insito in ogni sistema democratico: c'è sempre qualcuno che non vuole sottostare alle regole comuni e fare il cazzo che gli pare.

Ma facciamo un passo indietro.
Chiediamoci come mai in Italia c'è una costituzione democratica. La risposta è così semplice che la diamo tutti per scontata. Ce l'hanno insegnato a scuola insieme ad un altro milione di cose pallose, quindi per contaminazione anche questa è diventata una palla.
Mentre invece è una cosa importante.
Prima, in Italia, c'era il re!
Davvero! Giuro!
C'era un tizio che poteva ordinare alle sue guardie di arrestare ed ammazzare chi cazzo gli pareva. Aveva quel potere. certo, nel corso dei secoli si erano sviluppati metodi per mediare questo potere assoluto, vincoli, limiti, anche delle costituzioni, magari con tanto di parlamenti e divisione dei poteri. Ma il nucleo fondamentale era il fatto che qualcuno era il re e gli altri erano suoi sudditi: uno era il bullo, coi suoi scagnozzi, e tutti gli altri erano le pecore.
In pochi episodici sprazzi nella storia qualche gruppo di pecore si è reso conto che poteva coalizzarsi contro la prepotenza del bullo ed hanno imposto dei cambiamenti, come dicevo poco fa: introduzione di costituzioni, di strumenti alternativi di potere, di leggi che sancissero diritti inviolabili.
Poi, negli anni venti del ventesimo secolo, in Italia spuntò un signore che si era proposto come leader delle pecore e, piano piano, aveva tirato fuori il suo reale carattere da bullo. Erano tempi difficili, c'era tanta miseria, tanta ignoranza, un popolo di cafoni con una cultura media ridicola che si faceva facilmente raggirare dalle chiacchiere di un buon oratore (come peraltro era già successo ripetutamente nei secoli precedenti: non scordiamoci tutte le rivolte che sono state sedate con belle parole e vuote promesse). Quel signore, che si chiamava Benito Mussolini, organizzò un suo partito, fondò delle squadre di gente "determinata" (maledetti scagnozzi del bullo, capaci di fare angherie solo perché hanno il culo coperto da qualcuno più determinato e feroce di loro) e ad un certo punto, complici una serie di fattori di vario tipo, anche economici e politici, riuscì ad impadronirsi del potere in Italia, a metter su un suo governo che dominava col pugno di ferro (sennò li faceva ammazzare, che problema c'è?) ed a fare un sacco di cose utili e lodevoli per il paese, tipo ammazzare o torturare i dissidenti, inquinare la cultura, impegnarsi in guerre inutili e fallimentari, mettere in ginocchio l'economia ed anche bonificare l'agro pontino, opera pubblica in base alla quale sarà sempre ricordato come uno che ha fatto anche delle buone cose e statista di calibro internazionale.

Sotto Mussolini la gente non faceva una gran vita. Si erano ricreati i tre gruppi sociali delle classi delle scuole: gli scagnozzi del bullo che viaggiavano per il paese armati di manganello e olio di ricino a rubare le merende della popolazione, le vittime sacrificali che beccavano purghe e legnate e vivevano una vita di merda grazie a quei signori, ed infine una larga massa di gente che riusciva ad adattarsi, a svicolare, a non passarsela troppo male e che quindi, alla fine, non muoveva un dito per cambiare le cose.
Questi tre gruppi, però, con l'andare del tempo cambiarono di consistenza: gli sgherri crescevano di numero ed estendevano i loro soprusi a sempre più persone, le vittime crescevano quindi di numero mentre gli ignavi si trovavano sempre più costretti a scegliere da quale parte stare, se col manganello in mano o col manganello in culo. E fu così che precipitò la situazione, grazie a questa estremizzazione di ruoli e grazie anche al fatto che il buon Benito, con la sua impeccabile politica estera, stava facendo massacrare centinaia di migliaia di italiani su vari fronti di guerra, rischiando ovviamente di farsi pure invadere da forze straniere e poi, addirittura finendo dominato dal suo amico bullo Hitler, che però era più bullo di lui e se l'era messo sotto i tacchi con tutto il paese.
Un certo numero di italiani decise che s'era rotto il cazzo del fascismo, che non voleva più morire per Mussolini, e cominciò a fare la guerra al contrario, dentro casa sua, contro il dittatore.

Da quella guerra civile è nata la nostra costituzione. Con quell'imprinting.
Per questo è così democratica: perché è nata per reazione ad una dittatura.
Per una volta le pecore si erano unite per dare la caccia al bullo e gli avevano rifilato una bella schioppettata su per il culo. Amen.

E quindi, infine, torniamo a voi.

Voi che siete nati in democrazia, che l'avete studiata a scuola ad "Educazione civica" e vi siete rotti le palle con tutte quelle notizie astruse su camere, parlamentari, divisione dei poteri, presidenti dello Stato e del Consiglio che ancora vi viene l'orticaria quando li sentite nominare perché vi si smuove la reazione di quando avevate sei anni.

Voi che il bullismo l'avete sperimentato a scuola, al militare, sul posto di lavoro, ma mai su scala organizzata e sistematica a livello nazionale.

Voi che siete intolleranti verso un sacco di fastidi che vi danno i vostri vicini, ma che non siete bulli e non sapete dargli una lezione da soli. Voi che avete bisogno che i soprusi li faccia qualcun altro per conto vostro.

Voi che vivete tranquilli, che avete quel che vi serve, che non vi manca niente e che vi sapete accontentare. Voi che diventate indifferenti a quello che succede fuori dalla porta di casa vostra perché voi state bene e chi se ne frega se là fuori qualcuno prende una mazzata di troppo, subisce un'ingiustizia o un sopruso. Tanto non vi tocca, saranno cazzi suoi, magari se l'è pure meritata.

Voi che invece siete sensibili a tutto questo ed avete appreso la lezione democratica e l'avete eretta a santino, un santino metafisico, aprioristico, su cui non avete riflettuto gran ché, e sulla base di questo superdemocraticismo andate cantando la canzone che "tutti devono potersi esprimere, sempre e comunque", anche quando vanno tessendo le lodi del potere dei bulli e degli sgherri, perché "le idee devono essere libere, anche quando sono ingiuste". Voi che siete capaci di stringere la mano al bullo, perché "ce l'ho con le sue azioni, non con la sua persona, le azioni le combatto, la persona la rispetto".


Bene.
Tutti voi.
Tutti voi tenete una porta aperta per il bullo.


Alcuni di voi sperano nel bullo, lo desiderano, lo cercano, perché sognano un mondo comandato da un bullo che fa tutto quello che volete voi. Coglioni!
Il bullo fa quello che cazzo gli pare! Non quello che pare a voi.
E se per una volta può capitare che i suoi interessi ed i vostri coincidano, la volta dopo scoprirete con orrore che lui sì che è un bullo, e voi siete solo delle stupide pecore che pensavano di farsi difendere da un bullo. Mangerà le vostre merende e voi direte "ma non è giusto!". Stupidi coglioni, l'avete voluto voi!

Altri di voi prendono la cosa con sufficienza. Tanto il pericolo non c'è davvero.
Prego, si accomodi signor bullo, faccia come a casa sua. Finché parla da bullo ma non morde la trattiamo come una persona corretta qualsiasi.
Peccato che quando il bullo morde, ormai è troppo tardi. Ha già morso. Quella merenda non c'è più, perché se l'è mangiata. Quella legge non c'è più, perché l'ha abrogata. Quella persona non c'è più perché l'ha ammazzata.
Vogliamo pensarci dopo?
Vogliamo aspettare che il bullo faccia il bullo prima di isolarlo come bullo?
Anche se nel frattempo parla da bullo, organizza i circoli dei bulli, mette su il partito dei bulli, fa campagna elettorale da bullo... e magari, ogni tanto, qualche manganellata a qualcuno la fa dare davvero. E magari già da anni banchetta con le nostre merende perché una massa di pecore imbecilli di cui al caso precedente lo ha eletto in parlamento convinta di poterne trarre un utile?


Bene, cari i miei pecoroni stolti, questo è uno sfogo.
Mi sono rotto il cazzo di vivere in mezzo ad una massa di imbecilli come voi.
E' grazie alla vostra imbecillità che la mia vita continua ad essere frequentata da bulli, perché sottovalutate il problema o perché fate sogni bagnati in cui i bulli siete voi.
Maledette pecore del cazzo, guardatevi allo specchio. Siete pecore, non bulli!
Se volete vivere in pace i bulli li dovete sradicare, eliminare, vaporizzare.
Dovete essere intransigenti contro qualunque forma di bullismo. Dovete insegnare ai vostri figli che i bulli sono stronzi e che è la collaborazione che ci rende forti.
Dovete dire in faccia ad ogni aspirante bullo quello che realmente è: una fottuta merda! Con cui non volete dialogare, che non volete rispettare, che non accogliete con compostezza e deferenza perché incarna in sé il principio di una vita di tormenti per voi e quelli come voi.
Non c'è cordialità verso il nemico ed i bulli SONO il nemico.

Di destra? Di sinistra? Qualunquisti? Non fa differenza!
Non è un problema di ideologia politica ma di mentalità. I bulli prevaricano. Punto. A scuola, in casa, sul posto di lavoro, in politica, sul campo di calcio, ovunque.
Ci sono bulli comunisti, bulli fascisti, bulli democristiani, bulli socialisti, bulli grillini, bulli magistrati. I bulli sono trasversali.

Così come sono trasversali i finti bulli: quei cazzo di coglioni che inveiscono, sputano bile, minacciano, soprattutto su internet, dietro ad un monitor, convinti di poter dire qualsiasi cosa tanto non gli può succedere niente.
Cazzoni: siete pecore!
Se foste stati dei veri bulli, adesso sareste in giro a prevaricare qualcuno. Non seduti davanti al vostro computer ad imprecare contro questo o quello. Avete sbagliato bersaglio. Avete sbagliato tutto! Vi state comportando in modo opposto alla vostra natura e ve la state mettendo in culo da soli, stupidi!
E la state mettendo in culo pure a me.

Fine dello sfogo.
Andate tutti a mori' ammazzati!


Firmato: una pecora frustrata.

1 commento:

Fabio Lai ha detto...

Leggendo questo post mi è tornata alla mente quella frase di Churchill: "La democrazia è il peggiore dei sistemi politici, esclusi tutti gli altri".