lunedì 1 dicembre 2008

Vatti a fidare


Siamo in periodo da vaccino antinfluenzale. Pare che quest’anno l’influenza “sia tanto brutta”, almeno così si dice in giro. Il Ministero ha già preso tutte le misure che ha ritenuto opportune e consiglia il vaccino a tutti quelli che se lo possono permettere: non solo lo passa gratuitamente ad una quantità impressionante di categorie, ma lo consiglia anche a tutti gli altri. I medici di famiglia fanno altrettanto. I telegiornali martellano ossessivamente in tal senso.

Anch’io mi sono posto il problema: sarà il caso di vaccinarsi o no?
Quest'anno ho un motivo speciale per pormi questa domanda.
Fra l’altro, pur non facendo parte delle categorie indicate dal ministero, fortuna vuole che io possa vaccinarmi senza spese. Allora per quale motivo traccheggio? Lo consigliano tutti ed è pure gratis…

Il problema è che io sono per vocazione un bastian contrario. Se c’è una cosa che piace a tutti, a me difficilmente piacerà. Se c’è una cosa che tutti fanno, difficilmente avrò voglia di farla anch’io.
Un altro problema è che sono anche un gran malfidato, un “santommaso”, uno che non si lascia convincere facilmente.
Mettete insieme queste due cose ed ecco cosa ne viene fuori: più insistete a dirmi una certa cosa e meno vi crederò. Se poi siete particolarmente insistenti, comincerò a pensare che mi volete fregare!

Allora, visto che tutti sono d’accordo sul vaccino, io mi metto sulla difensiva e comincio a rimuginare sul fatto che le aziende farmaceutiche, si sa, sono intrallazzate con politici, baroni e giornalisti. Che fanno un sacco di “regalini” anche ai medici generici, invitandoli a partecipare ai loro congressi a Courmayeur o in Costa Smeralda. Che sono più interessate al fare profitti che non a guarire la gente. Che magari glissano sugli effetti collaterali o che fanno analisi finanziarie confrontando i loro guadagni con i risarcimenti che devono dare alle loro vittime.
Come fai a fidarti, allora?

Ed il mondo dei medicinali, pur essendo un caso esemplare, non è certo l’unico. Anzi, è vero proprio il contrario: ormai su qualsiasi argomento si sono formate scuole di pensiero contrapposte che con la stessa forza e la stessa convinzione sostengono le proprie “verità inconfutabili”, ma che si contraddicono vicendevolmente.
Come fanno ad avere ragione tutti quanti? Qualcuno per forza ci sta propinando robaccia, ma chi?
Come si fa a stare tranquilli?

Ma per tornare al punto di partenza, il vaccino antinfluenzale fa bene o fa male?
A questo punto qualche persona ragionevole potrebbe dirmi che la verità sta nel mezzo, che il mondo non è in bianco e nero ma ha infiniti colori e sfumature. Si, ok, lo penso anch’io, però uno deve pur decidere in qualche modo, no?
Che faccio? Mi vaccino o no?

Vi risolvo subito il pathos dell’incertezza: io per quest’anno mi sono vaccinato.
Un po’ a malincuore, lo ammetto, ma l’ho fatto. Avevo le mie buone ragioni per pendere da questo lato della bilancia, e non c’entrano niente con tutte le affermazioni del Ministero della Sanità, dei telegiornali e dei medici più o meno famosi: quest’anno ho a cuore che la mia camera da letto resti libera da virus il più possibile, almeno per i primi mesi.
D’altra parte, mi sono detto, con tutte le schifezze che ci fanno mangiare e respirare tutti i giorni, non sarà una singola puntura di vaccino a fare la differenza... almeno spero!


E’ anche molto probabile che, in perfetta contraddizione con tutte le raccomandazioni arrivatemi, l’anno prossimo io non ripeta questa esperienza. Ma ci penseremo fra un anno...

Per concludere vi segnalo gli unici due siti internet che ho trovato che parlassero degli effetti indesiderati e delle controindicazioni del vaccino antinfluenzale: la farmaceutica Angelini (più pacato) ed il sito Eurosalus (decisamente più preoccupante).

D’altra parte sul business dell’influenza c’è talmente tanto da mangiare, che Google (il candidato Grande Fratello degli anni 2000) ha pensato bene di farci su un monitoraggio speciale. Leggetevi la segnalazione del Disinformatico e poi non mancate di consultare il sito apposito di Google: Google Flu Trends.


Incrociamo le dita e tiriamo avanti…

Nessun commento: